Anatomia della voce e importanza del tono, anche per un insegnante

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Anatomia della voce e importanza del tono

Anatomia della voce e importanza del tono, anche per un insegnante

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La voce è lo strumento principale con cui possiamo esprimere sia a livello verbale che paraverbale pensieri, opinioni, stati d'animo ed emozioni. Da un punto di vista “anatomico”, la sua sorgente si trova nella laringe e, in particolare, nelle corde vocali, due piccoli fasci muscolari rivestiti di una mucosa sottile, che sporgono dalle pareti laringee e vengono fatti vibrare dall’aria che esce dai polmoni. La frequenza del suono prodotto dipende quindi dalla frequenza delle oscillazione delle due corde, dalla loro tensione, densità e dimensione. Nei maschi adulti le corde vocali sono lunghe circa 17-25 mm, mentre nelle femmine circa 12.5-17.5 mm, il che spiega la differenza di timbro vocale tra maschi e femmine. L'onda prodotta dalla vibrazione non è però di per sé un suono puro, lo sarà successivamente, quando sarà modulata nel passaggio attraverso le parti restanti dell'apparato vocale, la glottide, la lingua e il palato. La nostra voce, quindi, al pari delle impronte digitali, è un elemento di identità che si definisce a partire all’età dello sviluppo, ci accompagna lungo la vita, e invecchia con noi, anche per il logorarsi delle corde vocali. È uno strumento straordinariamente efficace, indipendentemente dalle parole, infatti basta un grido per avvertire gli altri che siamo in pericolo, per far comprendere che abbiamo paura. Il segnale vocale non verbale, il tono con cui diciamo le cose, “parla” infatti del nostro stato d’animo, rivela anche informazioni sulla nostra salute. Ad esempio, chi soffre di depressione ha un timbro di voce caratteristico, monotono, piatto e non modulato. Una voce grave, con toni discendenti, è invece considerata autorevole, mentre tono e volume bassi creano intimità. Un tono acuto rimanda all’infanzia, ed è tipico delle donne che si atteggiano a bambine, mentre diventano adulte e seducenti se lo abbassano e sospirano.

Il grande drammaturgo George Bernard Shaw affermava: “Col tono giusto, si può dire tutto. Col tono sbagliato, nulla. L’unica differenza consiste nel trovare il tono”.

Assumere maggior consapevolezza e controllo del tono rende il modo di comunicare più persuasivo, carismatico e interessante. Una regola che vale anche a scuola, per gli insegnanti.

La voce deve trasmettere prima di tutto emozioni, e solo dopo contenuti, ecco perché l’uso efficace della voce comprende, oltre al tono, la dinamicità. Se il volume di voce del docente è costantemente basso o costantemente troppo alto, se la parlata è eccessivamente lenta o troppo veloce, se manca di intensità tonale, o c'è un cattivo uso delle pause, la lezione può risultare inefficace poiché non tiene attenta la platea degli studenti e, ovviamente, non li appassiona. La voce del docente non dovrebbe mai essere statica, ma assumere una tonalità variabile, utilizzando tutte e tre le tipologie di toni - basso, medio, alto – in una sequenza possibilmente non ripetitiva e non prevedibile. In questo modo gli interventi saranno più modulati e gli studenti, di fronte ai cambiamenti di tono, manterranno sicuramente un livello di attenzione e di coinvolgimento più elevato. Ma anche le pause e i silenzi sono importanti nell’utilizzare dinamicamente la voce. Diceva lo scrittore francese Frédéric Dard: ”Parlare è la peggiore forma di comunicazione. L’uomo non si esprime pienamente che attraverso i suoi silenzi”. È infatti dimostrato che parlare senza mai fermarsi crea sempre e comunque nella platea un abbassamento di concentrazione. Le pause sono strategiche e possono essere utilizzate, unitamente a toni di voce bassi e lenti, per enfatizzare una parola od una frase all’interno del discorso. Il tono della voce è quindi determinante nel definire l’impatto emotivo che si trasmette ad ogni interlocutore: ecco che la voce autorevole di un insegnante riprende un bambino, mentre lo stesso rimprovero con un tono di voce incerto non sortirà gli stessi effetti.

Da un articolo della Dott.ssa Mariasandra Aicardi